Via Fani: L'"Honda" Dietrologica (di Baruda) |
![]() |
Politica | |||
Scritto da Joel | |||
Giovedì 10 Aprile 2014 09:00 | |||
![]()
Via Fani: L'"Honda" Dietrologica (di Baruda)
http://baruda.net/2014/04/02/via-fani-l-honda-dietrologica/ Baruda Sulla motocicletta Honda che la mattina del 16 Marzo 1978 transito' in via Fani, pochi minuti prima che scattasse l'attacco delle Brigate rosse contro la scorta del presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro, non c'erano uomini del Sismi ma due giovani del quartiere. I loro nomi, come ha ricordato recentemente un articolo apparso su Contropiano, sono noti da tempo alla magistratura: identificati dalla Digos nella primavera del 1998 chiarirono la loro posizione davanti al pubblico ministero Antonio Marini. Nonostante la circostanza fosse stata ampiamente chiarita 16 anni fa, non si e' esitato a rilanciare sull'Ansa un nuovo depistaggio, partendo da una lettera anonima inviata al quotidiano la Stampa nel 2009 che indicava a cavallo della Honda due presunti agenti del Sismi, i servizi segreti militari, ovviamente deceduti nel frattempo.
Pista archiviata nel 2009 dalle procure di Torino e Roma dopo che gli uffici della Digos ne avevano verificato l'inconsistenza.
Su via Fani un'onda di dietrologia di Marco Clementi e Paolo Persichetti Abitavano in via Stresa, a poche decine di metri dall'incrocio dove venne portata a termine l'azione piu' importante delle Brigate rosse. Giuseppe Biancucci aveva 23 anni e Roberta Angelotti 20, quella mattina stavano tornando a casa ignari di quel che stava accadendo, non avevano armi con loro e non facevano parte delle Brigate rosse anche se gravitavano in un'area politica contigua. Erano sulla moto che transito' pochi attimi prima dell'arrivo del convoglio di Moro che subi' l'attaccato di un nucleo composto da dieci brigatisti. La motocicletta che passo' improvvisamente sulla scena non c'entrava nulla con quell'azione, anzi, creo' solo imbarazzo. Biancucci e Angelotti, conosciuti a Roma Nord come "Peppe e Peppa" erano due "compagni" che militavano nel "Comitato proletario di Primavalle Mario Salvi", dal nome del "militante comunista combattente" ucciso nel 1976 con un colpo di pistola alle spalle da Domenico Velluto, guardia carceraria, alla fine di una manifestazione sotto il ministero della Giustizia. La loro militanza politica e' una circostanza decisiva perche' spiega due cose: il comportamento tenuto una volta giunti all'incrocio tra via Fani e via Stresa e il loro successivo silenzio. Dettaglio non da poco, Biancucci e Angelotti vennero arrestati nella primavera successiva nel corso di una inchiesta condotta dai Carabinieri nella zona Nord della capitale contro l'Mpro, un'area che le Brigate rosse stavano tentando di creare al di fuori dell'organizzazione con l'intento di coinvolgere parte del "movimento". Come ha raccontato Contropiano, Giuseppe Biancucci conosceva molto bene due persone che erano in via Fani quella mattina: Valerio Morucci, uno degli "steward" che dietro la siepe del bar Olivetti attendevano la vettura di Moro e la sua scorta e Alessio Casimirri, uno dei componenti del "cancelletto superiore". Con il primo aveva frequentato il liceo mentre con il secondo aveva condiviso la militanza nel comitato di Primavalle. Rallento' perche' si accorse di loro, vide Morucci camuffato, capi' che stava accadendo qualcosa di grosso, addirittura lo saluto' con un cenno di mano e poi via a tutto gas verso casa. Quell'esitazione, gli sguardi di complicita' scambiati con i vecchi compagni furono poi interpretati da alcuni testimoni oculari, alquanto confusi e contraddittori, come il segno di una complicita' operativa che non ci fu. La domanda giusta, allora, non e' cosa stessero facendo Biancucci e Angelotti sotto casa sulla loro moto con targa regolare, ma perche' non hanno mai parlato. Porsi una domanda giusta e' il segreto per avere una risposta di qualche interesse. L'esatto opposto di quel che fa la dietrologia. Per la cronaca, Biancucci rientrava dal lavoro, smontava dal turno di notte nel garage del padre situato a poca distanza. E forse non ha mai parlato, perche' in via Fani aveva visto degli amici, perche' magari era convinto che stessero facendo una cosa condivisibile, o semplicemente perche' un "compagno" non fa la spia. Tempi diversi da quelli odierni. A parlare ci pensarono poi altri, alcuni pentiti come Raimondo Etro che rientrato da una lunga latitanza all'inizio degli anni 90 per discolparsi dal sospetto di essere stato uno dei passeggeri della moto riferi' l'episodio sentito raccontare dalla Algranati: "ad un certo punto sono passati i due cretini di Primavalle ed hanno anche fatto ciao ciao con la manina". Individuati dalla Digos, Biancucci e Angelotti vennero ascoltati nella primavera del 1998 dal magistrato che cerco' di incastrarli su un'altra vicenda, quella del tentato omicidio di Domenico Velluto, l'assassino di Mario Salvi, e della morte del suo vicino di tavolo, Mario Amato, colpito per errore in una trattoria mentre festeggiava la scarcerazione. I due ammisero di essere passati per via Fani quella mattina ma con tutto il resto non c'entravano nulla. Successivamente, Valerio Morucci e Adriana Faranda confermarono l'episodio ed uno dei testimoni chiave di via Fani, l'ingegner Marini (citato sempre a sproposito) riconobbe addirittura lo stesso Biancucci, scomparso precocemente nel 2010, come il guidatore della moto. Le considerazioni che questa storia suggerisce sono molte:
Cosa accadde a via Fani la mattina del 16 Marzo 1978? Roma, 16 Marzo 1978, in via Fani alcuni operai scesi dalle fabbriche del Nord insieme ad un gruppo di precari romani provano a cambiare la storia d'Italia. Erano le Brigate rosse (di Insorgenze) Sulle recenti rivelazioni Un faro nel buio (di Contropiano) Chi c'era dietro le Br? Tanti, tanti proletari (Di Radio Blackout) Rapimento Moro, il borsista Sokolov non e' l'agente del Kgb di cui parlano Imposimato e Gotor (di Insorgenze) Uno sguardo critico su Doppio Stato, teorie del complotto e dietrologia Doppio Stato e dietrologia nella narrazione storiografica della sinistra italiana (di Insorgenze) Caso Moro, l'ossessione cospirativa e il pregiudizio storiografico (di Insorgenze) Il caso Moro (di Insorgenze) Lotta armata e teorie del complotto (di Insorgenze) Per una storia sociale della lotta armata Gli anni 70 e' ora di affidarli agli storici-intervista (di Insorgenze) Steve Wright: operaismo e lotta armata (di Insorgenze) La vera storia del processo di Torino al "nucleo-storico" delle Brigate rosse: il Pci intervenne sui giurati popolari (di Insorgenze) Mario Moretti, Brigate rosse une histoire italienne (di Insorgenze) .LINKS. Fonte: Via Fani: L'"Honda" Dietrologica (di Baruda) Home Page Baruda: http://baruda.net/ Facebook Baruda: https://www.facebook.com/baruda.net Twitter Baruda: https://twitter.com/baruda/a E-mail Baruda: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .CONDIVIDI.
|