La Nostra Scelta [2005] |
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Scritto da Sghigno | |||
Giovedì 14 Maggio 2009 13:00 | |||
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La Nostra Scelta [2005]
Tra l'autunno del 2003 e l'estate del 2004 si scatena una delle piu' grosse montature giudiziarie, con annesse operazioni repressive, che costera' la liberta' a numerosi compagni, parliamo della cosiddetta Operazione Cervantes riguardo alla quale si trova diverso materiale, esiste anche un libro molto esauriente dal titolo Il Dito E La Luna, pubblicato dalla Cassa Anarchica di Solidarieta' Anticarceraria. In questo contesto si inserisce la compilation, una multiproduzione andata esaurita in brevissimo tempo, di cui intendo parlarvi, La Nostra Scelta, che riunisce ben trentacinque gruppi hardcore, alcuni non piu' in attivita', ed il cui ricavato venne destinato ai compagni colpiti dalla repressione.
Anche il lavoro grafico, booklet molto curato comprensivo di tutti i testi, e' notevole e incuriosisce ancor prima di aver sentito i pezzi, la cui durata totale e' poco inferiore ad un'ora.
L'intro, tratta dal film Shogun Assassin, si ricollega ai contenuti gia' espressi in copertina, ovverosia la figura di Itto Ogami, storico samurai interpretato dall'attore Kinnosuke Nakamura, e la sua decisione di ribellarsi allo shogun, invitandoci quindi a puntare sempre le armi verso i nostri aguzzini. Il primo pezzo "Vota tua madre" e' dei Memento Mori, nel giro di un minuto ci ricordano come reagire allo squallore democratico delle elezioni, tema caldo in vista delle odierne europee. Si continua con "Your heroes were wrong" degli spezini Evolution So Far, anche stavolta la durata e' di un minuto circa, il cantato rabbioso e anglofono ci riporta ad atmosfere decisamente americane, un po' alla Good Riddance. Arriva il turno degli storici CGB che, con mia personale gioia, propongono "Brucia", tre minuti di dissenso di stampo old school contro la "subdola e bigotta" Imperia. "Sequestro democratico", dei palermitani Sonny Corleone, rappresenta forse il concetto chiave della compilation, il ruolo della galera nelle strategie repressive dello stato, "Unica soluzione, la sua totale distruzione". La rabbia del cantante dei Jilted ci introduce in "Futuro incerto", ritmi martellanti che fanno da sottofondo ad una analisi della misera realta' che ci circonda. "E' solo una questione di nervi" dei Nervi poggia su una parte, piu' lunga, solo strumentale con sonorita' thrash metal, infine un ferratissimo cantato growl ci richiama al dover di soddisfare i nostri nervi. "Unica realta'" dei Mitraglia e' pura violenza crustcore, poco piu' di un minuto corredato da un growl lancinante. Se prima era Imperia a dover bruciare, adesso tocca a Padova, citta' dei Milizia Hardcore che propongono "Brucia". Un concentrato anti-cittadino di stampo ignorant old school hardcore, come dissero loro stessi al tempo. Passiamo ad un'altra scheggia di puro hardcore, con influenze anni '80, rappresentata da "Malattia sociale" delle Interferenza, intenzionate a vomitare disprezzo contro la nuova malattia dilagante, il sistema capitalista. Continuando sulla scia di ritmi velocissimi, ecco "Paure" dei Contrasto, un pezzo dal testo molto emotivo e di impatto, interpretato come sempre in maniera davvero sentita e velocissima. "Democrazia" dei Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ci riporta a ritmiche meno forsennate, con un cantato preciso supportato da arrangiamenti molto aggressivi, ma soprattutto centra le vere caratteristiche, nefaste e autoritarie, della democrazia. Con "It's up to you" dei Gonzales abbiamo l'opportunita' di sentire nuove sonorita', decisamente piu' vicine al rock'n'roll con richiami a gruppi come i Motorhead. Ancora un nuovo modo di fare musica, parlo di "Oggi decido io" dei trentini Figli di Alex, gruppo che ha saputo ben miscelare Oi! e hardcore, creando un misto davvero convincente ed estraneo ai soliti canoni gia' ben consolidati oltre che a dei testi davvero interessanti come questo che tratta di un astensionismo attivo e senza fronzoli. Da toni sicuramente aspri e diretti a liriche piu' poetiche ma non meno ricercate, "Parlami" degli Hobophobic ci regala un'atmosfera piu' intima e di sicuro ci coinvolge anche grazie a suoni e ritmi non troppo tirati. Si torna a ritmiche aggressive e testi carichi di invettiva con "Oltre la frontiera" dei romani Lucida Follia, due minuti davvero densi, soprattutto nel finale dai ritmi serrati. Ed eccoci a meta' della compilation, traguardo rappresentato da "Giovane frizzante" dei Tear Me Down, quaranta secondi eseguiti con quello stile inconfondibile che conosciamo, la voce di Massimo (inquisito nell'Operazione Cervantes ed autore delle grafiche della compilation) stavolta non ci coinvolge con liriche dirette ma con parole da interpretare, dritte comunque al cuore. "Aspirante dittatore" dei Downright ci presenta un'analisi sociale molto pertinente, poco piu' di un minuto colmo di rabbia e batteria martellante. "Questa nostra vita", tratta da una poesia da un detenuto liberato durante la Continua sulla scia della durata ridotta "Pipe bomb" degli Ogm, il testo e' molto diretto e gia' dal titolo si puo' intuire la tematica, originali gli arrangiamenti adottati per fare da contorno ad un cantato femminile senza fronzoli. Con "Kandu" degli A Fora De Arrastu approdiamo ad un hardcore molto composito e frutto di contaminazioni anni '80, il cantato in sardo si integra alla perfezione con l'aspetto sonoro, davvero una sonorita' intrigante. "Mattone" di Ugo Piazza e' da collegare idealmente al famoso canto anarchico il cui motto faceva "la casa e' di chi l'abita", messaggio qui' riproposto e rivisitato con un esito interessante dato anche dal cantato preciso e solido. Tutt'altro stile e' quello degli Headed Nowhere con "Round robin", un hardcore solido e adrenalinico con richiami alla scena americana con tanto di cantato in inglese. Ispirati dalla scena americana sono anche i Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. che presentano "Fashionable attitudes", un pezzo velocissimo e cantato in inglese che mette a nudo il tema, trattato in lungo e in largo, del punk come moda. "Morte e miracoli" dei Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ci riporta innanzitutto a testi in italiano e a sonorita' vicine ad un hardcore di stampo classico, un minuto e mezzo di denuncia sociale ben studiata. Prepariamoci ancora una volta ad un Oi! in sinergia con attitudini e sonorita' punk, si tratta di "Dietro le sbarre" dei viterbesi Razzapparte, pezzo perfettamente in tema con la compilation. Con "The worm" dei So Fuckin Confused torniamo a sonorita' prettamente punk con ritmi veloci e testi in inglese, uno stile comunque originale che non delude. "Il midollo" dei Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ci introduce in un minuto di metalcore cantato in italiano, il testo e' breve, come la durata complessiva, e centra i temi dell'astensionismo e delle nocivita' democratiche. Si cambia ancora pagina, "Speranza morta nel tempo" dei Letormenta, due minuti e mezzo che viaggiano su quelle velocita' incalzanti ben conosciute, accompagnate come sempre da testi mirati alla riflessione, stavolta sul tema della morte e della donazione degli organi da una prospettiva mirata alla valorizzazione della vita. "Disobbediente" degli Ictus si fa portavoce di una critica, senza mezze parole e decisamente rabbiosa, a tutti coloro che fanno proclami tanto per dar aria alla bocca e che affollano le piazze in maniera passiva e, spesse volte, funzionale al potere stesso. "Videogame" degli Unalima, altra band del roveretano, concentra nello spazio di un minuto un testo molto originale su note di hardcore alla vecchia maniera. "Oro nero (Spartizione economica)" dei Flop Down, un testo che alcuni potrebbero definire impegnato, data la ricchezza del lessico usato. Un hardcore molto veloce e dal cantato rabbioso, caratteristiche perfette per chi nuota nelle tumultuose acque della Viterbo Hardcore. Tratti piu' melodici appartengono a "Non ci avranno" dei Bloody Mary, due minuti che passano veloci e su ritmi veloci dettati da un'ottima batteria. Il penultimo pezzo e' "Parlare con se stessi" dei valdostani Frontiera, band sorta dalle ceneri degli storici Kina, e sicuramente si discosta dalla maggior parte delle canzoni precedenti, presentano infatti un hardcore maturo e pregno di tutta quell'esperienza maturata negli anni. Chiudere la compilation e' compito dei The Miles Apart con "Waiting", ancora una volta viene presentato un diverso modo di far musica, molto piu' orientato a sonorita' indie ed emocore. Sghigno .SCARICA IL CD. TRACKLIST. 01 - Shogun Assassins - Intro 02 - Memento Mori - Vota Tua Madre 03 - Evolution So Far - Your Heroes Were Wrong 04 - CGB - Brucia 05 - Sonny Corleone - Sequestro Democratico 06 - Jilted - Futuro Incerto 07 - Mitraglia - Unica Realta' 08 - Nervi - E' Solo Una Questione Di Nervi 09 - Milizia Hardcore - Brucia 10 - Interferenza - Malattia Sociale 11 - Contrasto - Paure 12 - Lotonero - Democrazia 13 - Gonzales - It's Up To You 14 - Figli Di Alex - Oggi Decido Io 15 - Hobophobic - Parlami 16 - Lucida Follia - Oltre La Frontiera 17 - Tear Me Down - Giovane Frizzante 18 - Downright - Aspirante Dittatore 19 - Ludd - Questa Nostra Vita 20 - O.G.M. - Pipe bomb 21 - A Fore De Arrostu - Kandu 22 - Ugo Piazza - Mattone 23 - Headed Nowhere - Round Robin 24 - Die! - Fashionable Attitude 25 - LaCongiura - Morte E Miracoli 26 - Razzapparte - Dietro Le Sbarre 27 - So Fucking Confused - The Worm 28 - Ratbull Bite - Il Midollo 29 - Letormenta - Speranza Morta Nel Tempo 30 - Ictus - Disobbediente 31 - Partizan Beograd - Barricate 32 - Unalima - Videogame 33 - Flop Down - Oro Nero (Spartizione Egemonica) 34 - Bloody Marry - Non Ci Avranno 35 - Frontiera - Parlare Con Se' Stessi 36 - The Miles Apart - Waiting .CONTATTI. 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