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Lecce Hardcore Fest IV (14-15.08.2011)
Ci risiamo!
Diocan ci risiamo!
Seconda puntata del live report questa volta incentrato esclusivamente sul Lecce HC.
Per un riassunto della puntata precedente cliccate qui!
Se invece del Rozz non ve ne frega niente andate oltre ma sappiate che sto monitorando i vostri indirizzi ip e vi verro' a cercare uno per uno per avere il vostro scalpo.
A voi una sana lettura delle due splendide serate a cavallo di ferragosto che si son svolte nelle sperdute campagne, o per meglio dire uliveti, salentini.
All'interno di questo numero troverete una descrizione dettagliata di quel che e' successo con colpi di scena degni della telenovela Sogni D'Amore e nuovamente le splendide fotine della bella Nana.
Il vostro ometto ha appuntato il piu' possibile nel suo quadernetto ogni cosa per non dimenticarla entro poche ore, la demenza senile gioca questi brutti scherzi.
Percio' mettetevi gli occhiali e leggete le prossime stronzate!
Come ormai sapete dovete cliccare nel leggi tutto per leggere il report e bla bla bla, non serve piu' istruirvi ormai, almeno spero!
Che si dia inizio alle danze!
Lecce Hardcore Fest IV
[Domenica 14] Si arriva al Lecce HC in serata, siam palermitani ed e' risaputo che ce la prendiam comoda, in una location dispersa nelle campagne oltre Palmariggi. Questa volta si tratta di un posto occupato (gli imprevisti non tarderanno ad arrivare), prime impressioni: tanta ombra e terreno duro, risultato piu' fresco e meno polvere rispetto al Rozz non male visto che la stanchezza e' tanta.
Il tempo di montare la tenda e si inizia immancabilmente a bere stavolta in compagnia degli Affluente, con cui si trascorre tutta la splendida e per loro molesta serata.
Stavolta il tempo lo passo praticamente sempre in distro ancora una volta posizionata di fronte al palco, unica eccezione quando apron le danze i Loscos' Brigade.
Il gruppo salentino e' proprio come me l'aspettavo: compatto, potente e travolgente grazie anche alla vivacita' del tarantolato frontman Bifolco. Sparano via i pezzi supportati dal pubblico che, essendo in parte della zona, accompagna ogni pezzo con decisi cori. Ottima prova peccato che il mio stanco fisico non riesce a sostenermi fino in fondo nella bolgia.
La brigata losca confema tutte quelle sensazioni positive che avevo ascoltando i loro dischi (Merdamorfosi e lo split con i Violent Minority) ovvero una delle nuove realta' di questa spenta e ripetitiva scena.
Rimango un po' deluso ascoltando il gruppo che calca subito dopo il palco. Avevo sentito parlare bene dei No Thanx ma forse perche' le aspettative eran alte il risultato non mi ha soddisfatto appieno. Non che faccian cagare o non sappian suonare ma la scintilla non scocca. In una parola mi son apparsi troppo ordinari.
Ecco il momento degli Affluente una garanzia! Sparan un po' tutti i pezzi pregiati che han nel loro arco (peccato che non arrivan a fare "Forza Italia") piu' qualche nuova chicca che andra' a far parte del nuovo disco.
Superfluo dire che il pubblico e' in estasi e travolge tutto e tutti come una mandria di bufali, qualcuno si e' fatto furbo e c'ha in volto le mascherine contro la polvere.
Confermano di essere tra i migliori gruppi della scena e non solo musicalmente unica pecca risulta uno dei due microfoni che fa le bizze ed a tratti la voce sparisce. Ah anche loro mi dedicano un pezzo!
A due giorni di distanza dal Rozz riecco calcare il palco i Nido Di Vespe. Questa volta i toscani appaiono meno timidi ed il fattore non fa che incidere positivamente sull'esibizione che e' esplosiva.
Il pubblico gia' rodato e sfiancato non fa mancare il proprio calore esaltando i nostri thrasher, il giudizio sulla performance finale e' ottimo risultando probabilmente la migliore parentesi di tutta la serata.
Chiudono degnamente la giornata di concerti i T.S. Clan, band non certo travolgente ma che comunque si difende con onore ritagliandosi un po' di attenzione.
La nottata continua con l'immancabile dj set molto vario arricchito dalla solita parentesi ballamento che si protrae fino a tardi, innaffiata con una buone dose di birra e alcool vario.
Siamo al termine del terzo giorno, tenendo in conto anche il Rozz, la stanchezza mista all'assenza di sonno si fa sentire parecchio presto, c'ho n'eta'!
[Lunedi' 15] Nonostante la parecchia ombra fornita da un grande ulivo ho avuto la capacita' di posizionare la tenda in modo tale che, alle 8 spaccate, il sole riscaldasse il punto esatto in cui si trova la mia testa. Per evitare l'evaporazione dei residui neuroni sopravvissuti son costretto ad uscire.
Fortunatamente non solo l'unico e dopo colazione da campioni, a base di caffe' borghetti, si da il via ad un misero tentativo di briscola in 5 ovviamente il tutto non supera i dieci minuti!
La mattinata sembra filar liscia e tranquilla quando ecco arrivare il classico fulmine a ciel sereno sottoforma di volante dei carabinieri. I soliti svegli sbirri si accertano che il rave non crei danni e vittime con un bel giretto di perlustrazione ma, ovviamente, si intuisce che la cosa non finira' cosi'. Infatti nel tardo pomeriggio al ritorno da un giro gastronomico, doccia e solita spesa alcoolica a bordo dell'affidabile alfetta sfilano nel senso opposto, nella stretta strada che porta al festival, circa otto volanti ed una jeep blindata dei caramba.
La visione di sto esercito della salvezza non lascia presagire nulla di buono ed inevitabilmente veniam fermati poco piu' in la ad un posto di blocco. La tensione sale non tanto per la perquisizione, durata un'ora abbondante, che termina con il ricco bottino sbirresco del sequestro del mio fedele coltellino a scatto e conseguente denuncia ma, piuttosto, per il sospetto di uno sgombero di massa dubbio che per fortuna svanisce quando durante la sosta forzata si sente in lontananza partire il classico rumore del generatore di corrente.
Da sottolineare la simpatia clownesca dei due agenti una sorta di Cip e Ciop in divisa con la singolare particolarita di esser entrambi svegli e intelligenti quanto Ciop. Senza offesa per quest'ultimo. Fatto sta che una volta raggiunto il posto e' gia' il momento di montar la distro e dare via alla serata.
I gruppi in questione per un buon 60% propongono post punk non certo un genere che mi esalta ma vista la stanchezza generale ci puo' stare. Durante la serata circola anche la voce che i romani Strenght Approach non voglion presentarsi a causa del posto di blocco a poca distanza dal luogo, voce che fortunatamente non trova conferma nei fatti.
Stasera apron le danze i pugliesi Ascimu seguiti dai conterranei Minus Tree.
Per quanto riguarda i primi il termine post punk che mi era stato riferito non mi e' sembrato appropriato, piu' che altro lo definirei un crossover tra punk hardcore ed hip hop, comunque sia un gruppo gradevole che in certi frangenti e' apparso coinvolgente meritando appieno la sufficienza, nella speranza di ascoltarli presto su disco per un giudizio piu' completo.
I Minus Tree risultano come da attese una di quella band post punk che si lascia ascoltare senza grande fatica tenendo bene il palco, un gran punto a favore considerando la poca presa che il genere riesce a suscitarmi.
Il momento dei NonToccateMiranda e' di quelli che piu' attendevo nella serata. Purtroppo pero' un po' di delusione mi pervade per l'assenza del cantante che obbliga il gruppo a presentarsi in versione strumentale. La band si difende bene pur mancando di quella scintilla essenziale per far innescare a dovere ogni pezzo.
La piccola delusione viene attenuata dai Vibratacore di cui avevo ne avevo sentito parlare bene ma poco piu'.
Un concentrato di violenza e potenza racchiuso in una buona mezz'ora, poco spazio alle parole procuratevi il loro disco (Good Morning Pain) e capirete da soli di cosa sto parlando.
Curiosita': nel corso della serata il buon Paska mi consiglia di andar a prendere il disco nella distro dei Vibratacore. Qui ecco che il gruppo tira fuori il classico coniglietto dal cilindro, al posto del cd fisico han nel banchetto dell'ottimo vino biologico (rosso o bianco) abruzzese, ovviamente da buon sommelier bevo da entrambe le bottiglie. Ah dimenticavo nell'etichetta (stupenda la grafica cliccate sulla parola vino per la foto) un link con relativa pass per scaricare il disco. Geni!
Siamo in chiusura di serata (e del Lecce HC almeno dal punto di vista musicale) con i romani Strenght Approach, quindici anni sulla scena sinonimo di garanzia. Ancora una volta e' inutile star qui a descriverli, le loro esibizioni son sempre belle toste.
Purtroppo al quarto giorno arrivo a fatica alla fine dei concerti percio', una volta terminati, senza indugiare oltre smonto la distro e mi fiondo in tenda, son vecchio per questa vita!
La mattinata la passo fuori dalla tenda a guardar malinconico la gente smontare le proprie cose e, successivamente, nel ripulire un po' lo spazio. Si arriva velocemente ai saluti finali e con la speranza di poter rivedere le medesime persone l'estate successiva.
Il giudizio sul Lecce HC, considerando i limiti logistici di avere uno posto occupato, non puo' che essere equivalente alla due giorni precedenete: 9 tondo tondo!
Joel
.NOTA.
Per questi quattro giorni e tutto quello che ne e' conseguito van ringraziati gli organizzatori del Rozz, scusate se non nomino tutti, Ignis, Nico, Napo, gli altri che si sbattevan in cucina, bar e zona concerti, la ragazza delle focacce a cui va tutta la mia solidarieta' (tenere il forno a legna acceso con quel caldo e' una bella sfida), quelli del Lecce HC tra cui Bifolco, Enrico e tutta la loro losca brigata salentina, tutti i gruppi e chi ha contribuito in ogni modo a render le serate spettacolari.
Personalmente ringrazio chiunque abbia bevuto una birra con me, scambiato due parole, venduto/acquistato/scambiato dischi, i gruppi con particolare attenzione per gli Affluente (che ci han sopportati), Attrito, Loscos' Brigade, Ulteriori, Nido Di Vespe, Vibratacore e Feccia Tricolore, Paska con gli altri abruzzesi al seguito, Ivan dei Carlos Dunga, Renton dei Livore, Patrick degli Z.A.T., i napoletani degli orecchini spesso vicini di distro, Nana per le splendide foto, Pierkna, la ragazza del bicchierone di vino rosso alle cinque del mattino ed i miei compagni di viaggio (Andrea, Anna e Pia) che mi han sopportato per nove giorni e badato alla distro quando la abbandonavo!
Dimenticavo la vecchia alfetta 75 rossa che ci ha scorrazzato per un migliaio di chilometri senza mai tradirci. La vecchia scuola non tradisce mai.
Ci si rivede il prossimo anno!