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Figli Di Alex - [2009] Never Betray This Friendship
Figli Di Alex - [2009] Never Betray This Friendship
01 - Intro
02 - La Nostra Voce
03 - A Way Of Life
04 - Outlaw Crew
05 - Oggi Decido Io
06 - Schiavi
07 - Clockwork Hardcore
08 - Dove Andrai
09 - Friendship, Pride & Loyalty
10 - Burn My Soul
11 - Volti Dell'Indifferenza
12 - Sex & Death (Motorhead Cover)
13 - Promesse
Clap clap clap, dai baldi giovani, unitevi a me in un bell'applauso, di quelli spontanei e fragorosi per capirci. Tutti in piedi a congratularci con le menti superiori dei pieni alti, illuminati esseri che decidono di supportare i gruppi validi solo una volta scioltisi. Bravi eh, ben fatto, geniali!
Le future righe che seguiranno avranno piu' o meno l'utilita' pratica di punkadeka per la scena nostrana (frase ad interpretazione personale).
Avete letto la scritta sopra la copertina, gente? Proprio cosi', non ci si puo' sbagliare, stiamo parlando dei Figli Di Alex, Oi!-core bend costruita ad Arco.
In questa ridente cittadina trentina, nell'ormai lontano 2001, quattro giovani reietti di belle speranze danno vita al primo nucleo del gruppo sotto il nome di Riot Under Skin. In seguito al cambio del chitarrista la formazione si consolida rimanendo la medesima fino alo scioglimento definitivo avvenuto pochi mesi fa. Rava alla voce, Marsuel alla chitarra, Carlo al basso e Collo alle pelli sono gli artefici dei primi lavori che escono sotto il nome di Figli Di Alex: due demo, un primo full lenght Guerra Agli Oppressori datato 2004, per arrivare finalmente al disco oggi proposto Never Betray This Friendship.
Registrato nel Marzo del 2007, doveva essere pubblicato per la Full Of Hate Records, ma sfortunatamente il progetto non ha mai visto la luce e il disco e' godibile solamente da supporti in rete.
E quando il gioco si fa duro punk4free incomincia a giocare.
13 pezzi, simili a fucilate che rispetto al precedente lavoro, il quale risultava musicalmente piu' sull'Oi! grezzo, denotano una maggiore maturita': i riffs si fanno leggermente piu' tamarri, figli della scuola d'oltre oceano, in stile Blood For Blood, ma resta indelebile quell'attitudine stradaiola skinhead, a muso duro, odiati e fieri, forte per tutto il lavoro.
Credo sia questa mescolanza di cose che oltre a rendere il lavoro proposto alquanto variegato, abbia influito piu' che positivamente sul mio giudizio personale, facendomi apprezzare oltremodo questo piccolo gioiellino nostrano.
Nel nostro scenario nazionale penso siano poche le bend che riescano in ambito hc a riproporre con musicalita' dure e aggressive un'attitudine grezza e feroce, far sentire una rabbia primitiva, figlia dei pugni (non figurati) presi in faccia, dell'unione fraterna tra amici che riesce a sopperire alla diffidenza e ostilita' sociale, ma al tempo stesso mantenere un occhio critico sulla merda che ci circonda. Non una rabbia e violenza gratuite pero', ma reazione meditata e maturata, espressa in maniera intelligente e non attraverso slogan vacui o che fanno figo, l'odio traspare puro e l'adrenalina cresce ad ogni nota nell'ascoltatore, la reazione ai sopprusi o al vivere in gabbia non e' la stessa in tutti, c'e' chi si incazza, e non poco.
Clockwork Hardcore si autodefiniscono in una delle loro canzoni "e' harcore questo cuore che pulsa che freme, pugno scagliato contro ogni potere, suono che unisce, rumore assordante, una mano stretta e' la mia"; musicalmente la struttura compositiva e' massiccia: riffs lenti e pesanti si alternano a sfuriate improvvise e veloci, basso martellante e distorto macina note frantumate dalla batteria, un torchio inarrestabile.
Venature rock'n'roll, Oi! e hardcore si fondono in un' unica creatura che e' accumunata dalla proposta di un messaggio diretto e sennza compromessi: la voce di Rava, raucamente, espone tematiche critiche, esperienze vissute, spine nel fianco, sputando veleno senza possibilita' di malintesi. Molteplici aspetti della realta' vengono analizzati e criticati intelligentemente, son pensieri ricercati, situazioni vissute e ragionate, non insulti vuoti e campati in aria.
La registrazione bella grezza, da un fascino particolare al lavoro in cui si susseguono episodi veramente esaltanti, come ad esempio "La nostra voce", "Oggi deciso io", "Schiavi" particolare rivisitazione musicale del Galeone, canzone libertaria, "Dove andrai" e "Promesse", ma ogni singola canzone si fa apprezzare: tante sono le buone idee compositive.
Scaricate e rimpiangeteli, alla vostra! A chi non si arrende e a chi e' sempre nei guai!
Pierkna
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.VIDEOCLIP.
Figli Di Alex - Niente Spazi (Live At Bar La Siesta, 07.05.2005)
Figli Di Alex - Busa
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Etichetta: https://www.myspace.com/fullofhaterecords