Come negli anni '80, la controcultura underground è andata a braccetto nel ricercare propulsivamente un motore di ricerca e di dissenso - tuttora il circuito underground, cerca di portarlo avanti.
La Morta Gora - quartetto blast beat hardcore/screamo incazzato della provincia toscana, con un debutto alle spalle ed una rigogliosa attitudine diretta e verace - portano avanti con virtù una ricerca espressiva comunicativa senza orpelli da bar sport.
Ms_Antrophy: Ciao ragazzi, innanzitutto vi ringrazio per aver accettato di'immolarvi in questa chiacchierata sulle pagine di Punk4Free.
La Morta Gora: Ciao Marina, grazie a te per l'interessamento e quest'intervista.
Ms_Antrophy: Come sta andando questa estate cannibale, quanti siete, cosa portate? Si scherza, torno seria.
La Morta Gora: Siamo in 4, Cesare al basso, Marco alla chitarra, Michele alla voce, Nicola alla batteria. L'estate e' un tema altamente divisivo all'interno de La Morta Gora, l'unica cosa che portiamo sono delle birre fredde alla sala prove, che mettono sempre tutti d'accordo.
Ms_Antrophy: Il vostro progetto è di recente formazione, ma non siete sconosciuti agli addetti ai lavori, con molti progetti all'attivo precedenti, vi formate lo scorso anno. Ma qual è stata la genesi de La Morta Gora - e la scelta del moniker della palude stagnante dei morti dantesca come è avvenuta?
La Morta Gora: Come hai già detto tu, bazzichiamo tutti nell'ambiente hc/diy da quasi un ventennio e ci conoscevamo già (a parte Marco che abita in Toscana da poco). Tra l'altro, Michele e Cesare avevano già suonato assieme in un gruppo chiamato La Follia. Abitando in provincia è stato fisiologico entrare in contatto, in un momento in cui ¾ di noi erano fermi da un po' di tempo con la musica e volevano iniziare nuovamente a suonare.
La scelta del nome è stato un parto travagliato: ci abbiamo impiegato mesi perché non trovavamo mai quello che convinceva tutti. Poi Michele ha proposto La Morta Gora, e l'immaginario che suscita ci ha affascinato immediatamente, lo troviamo perfettamente in linea sia con i testi che con la musica che suoniamo.
Ms_Antrophy: Sin dal primo ascolto la vostra matassa sonora esprime in un certo senso un equilibrio tra un epidermide punk hardcore, unita visceralmente a registri doom furiosi, legati da fenditure viscerali di basso e chitarra, sepolti vivi da un fraseggio emo/screamo e doppia cassa (blast beat) che sembra più una ghigliottina monolitica. Come è avvenuta la stesura di Sopravvivenza // Riproduzione // Morte?
La Morta Gora: La stesura del disco è stata del tutto naturale e spontanea. Siamo entrati in sala prove la prima volta senza avere un'idea chiara di cosa fare, con dei punti di riferimento un po' vaghi, e il primo approccio è stato "suoniamo e vediamo come va". Ne siamo usciti qualche ora dopo con quella che è la versione più o meno definitiva di "Dove Non Resta Niente". Da lì abbiamo subito capito quale taglio dare al nostro suono, ogni volta che ci trovavamo buttavamo giù una canzone e il tutto è stato scritto di pancia in una dozzina di prove, sistemando poi i dettagli in seconda battuta prima di registrare.
Ms_Antrophy: A far da breccia continua, la scelta in fase di coproduzione di etichette indipendenti - ed una registrazione cruda ed abrasiva, rigorosamente in presa diretta, in sala prove. Possiamo anche dire che questo lavoro porta avanti, con cazzimma e decisione la vecchia scuola, trovando una sua dimensione e spiccata dedizione nel fare rumore per necessità espressiva.
La Morta Gora: Il disco è stato interamente registrato da Cesare, che è anche un fonico, nella sala prove dei Causa dove ha allestito il suo studio di registrazione. Siamo contenti che ti suoni come in presa diretta anche se non è così: ogni strumento è
stato registrato separatamente, ma abbiamo deciso di tenere le take il più naturale possibile, editando il minimo indispensabile, cosi da rispettare il suono naturale degli strumenti e delle dinamiche. Volevamo qualcosa che suonasse crudo e vero, che fotografasse quello che sono La Morta Gora anche in fase live, se ti fa questo effetto abbiamo centrato il punto.
All'inizio avevamo pensato di registrare i pezzi e metterli semplicemente su bandcamp, ma più andavamo avanti e più sentivamo la necessità di dare una forma fisica al disco. Volevamo un supporto analogico, che si adattasse appunto alla crudezza e al calore della registrazione. Siamo tutti amanti del vinile ovviamente, ma ha un costo elevato di stampa. Inoltre siamo un gruppo nuovo e la cassetta ci sembrava allora la scelta più adatta per contenere i costi sia di produzione che di chi volesse supportarci.
Inizialmente volevamo auto-produrcela completamente. Poi mentre Cesare stava ultimando il mix, ha fatto un demo di 4 pezzi che abbiamo mandato a un po' di amici, per avere un feedback esterno su quello che stavamo facendo. Antonio di Ivar Records (e chitarrista dei Torba) è un amico di vecchia data di Nicola e si è interessato subito dando la disponibilità a co-produrre la tape. Spinti da questa proposta, abbiamo deciso di mandare il demo ad altre etichette e si sono fatte avanti anche Punti Scena e Santa Valvola.
Un grazie di cuore e tutte e 3 per supportato un progetto così recente, capendo perfettamente la necessità per un gruppo come il nostro di dare un formato fisico a quello che avevamo registrato.
Ms_Antrophy: In questo ambiente - trovare persone che sanno ascoltare sinceramente le proposte senza punti di vista settoriali è importante. Qual è stato il riverbero dell'ep nei piccoli o nei grandi contenitori del web.
La Morta Gora: Diciamo che è un po' presto per dirlo anche se per adesso abbiamo ricevuto solo risposte positive, onestamente del tutto inaspettate per un progetto che appunto è nato da così poco. Le cose si sono mosse più veloci del previsto e non possiamo che esserne felici.
Ms_Antrophy: Sopravvivenza // Riproduzione // Morte è una tagliola sonora lunga una ventina di minuti dove vive un equilibrio sospeso tra rumore e concetti lanciati come molotov sulla società. Funziona grazie ad una proposta violenta ma riflessiva - anche guidata da una ricerca comunicativa di risalto - come la scelta di proporre un intro insonorizzato de "I Numeri" di Sante Notarnicola, letta da Gian Maria Volonté - scelta non indifferente e molto di spessore valoristico. Il concetto base dell'indossare il ruolo dell'osservatore contro le carcasse del disagio suburbano - lo fate vostro quasi come un elemento aggiunto.
La Morta Gora: Le parole di Sante Notarnicola rispecchiano, secondo noi, l'urgenza di una società che vuole il corpo di un individuo senziente soggiogato, nascosto alla vista, bestia feroce che può essere domata tramite oppressione, inedia e tempo ma ne rivelano anche il suo lato fallace, le sue fragili fondamenta. Perché si può, si incatenare un corpo, ma non si possono chiudere tra sbarre gli ideali e la forza di realizzarli.
Ms_Antrophy: Il lavoro in fase di artwork di Coito Negato, in questo, assume la sembianza di un evidenziatore essenziale della matrice del disco in tutta la sua natura medianica. Come è stato questo "incontro" tra voi, il vostro rumore e la sua matita?
La Morta Gora: Anche qui la stessa storia che si ripete. Stefano è un amico di vecchia data di Michele, lo conosciamo perché è di queste zone. Ci piacciono i suoi lavori e troviamo la sua band, i LOIA, di cui cura l'aspetto grafico, molto in linea con la nostra attitudine, quindi è venuto del tutto spontaneo chiedergli se voleva disegnare per noi. Ovviamente la scelta è stata azzeccatissima. Stefano ha lavorato alla prima bozza solo dopo aver letto i testi e poi ci ha mandato quella che è diventata l'immagine di copertina. Ci ha colpiti subito e allora gli abbiamo chiesto di curare tutto l'artwork. Quando poi abbiamo visto l'immagine dei due pennati, abbiamo detto all'unisono "questo sarà il nostro logo!".
Non finiremo mai di ringraziarlo.
Ms_Antrophy: Avete presentato il disco al Rotta di Collo Fest, uno di quei fest che Resiste, nella provincia pisana - è importante e di valore inestimabile, sostenere realtà del genere che ci mettono la faccia e la voglia di portar avanti qualcosa. Come è andata questa data zero?
La Morta Gora: Il Rotta di Collo Fest è una cosa che ci riguarda molto da vicino, in quanto ci vede in prima linea nella sua organizzazione assieme ai ragazzi dei Butters. Ci tenevamo tantissimo a suonare lì il disco per la prima volta dal vivo, in concomitanza con il release party delle cassette. Un po' di sana emozione perché era il primo concerto, per alcuni di noi dopo anni di pausa dai live, ma è andata decisamente bene.
Ms_Antrophy: Cosa bolle in pentola, cosa avete in programma nei prossimi mesi?
La Morta Gora: Suonare in giro, scrivere pezzi nuovi per la prossima uscita e fare rete con realtà che condividono la stessa attitudine. Insomma tutto quello che ci piace e che abbiamo sempre fatto nei precedenti progetti musicali.
Ms_Antrophy: Grazie per il vostro tempo prezioso. Spero di vedervi suonare presto a Roma o dintorni.
La Morta Gora: Grazie a te Marina, speriamo anche noi di passare dalla capitale.
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Intervista A La Morta Gora
Nello squarcio marcio di un estate torrida tra il vociare delle cicale e la puzza di piombo che opprime l'ossigeno. In perenne caduta tra l'oblio ed una rassegnazione socio-politica: la collettività viene messa a dura prova nell'espropriamento degli spazi pubblici, nell'esortazione malevola del corollario dei mass media.
Ma nell'acciaio delle strade, ai margini della provincia - è evidente che di rassegnazione non ne vuole sentir parlare.