Un po' per vicinanza o comunanza di idee e di scambio epistolario, ho scelto di scambiare due parole con il collettivo del Rotta Di Collo Fest, che quest'anno mette in scena la sua terza edizione.

Ms_Antrophy: Innanzitutto vi ringrazio per aver accettato di raccontarvi sulle pagine di Punk4Free. Sciogliamo il ghiacccio - come è avvenuta la scelta di formare un collettivo e perché avete scelto il nome Rotta Di Collo?

Bisturi: Salve a tutti e innanzi tutto grazie dell'opportunità di raccontarci un po' qua sopra. La scelta di formare il collettivo del Rotta Di Collo risale a tre anni fa quando sia Nicola che Michele e Cesare (La Morta Gora/Causa) contattarono me e Paolo (Butters) proprio per capire se ci fosse l'intenzione comune di organizzare un fest, che alla fine di fest ha più il nome che la struttura, che accumunasse tre fattori primari: il DIY, una proposta musicale diretta, cruda e veloce e la territorialità (almeno nelle prime tre edizioni). In poche parole volevamo riportare i tupa tupa ed i blast velocissimi nel circondario di Pontedera e, proprio dovuto alla sede del fest, il Circolo Il Botteghino della frazione di Pontedera La Rotta, abbiamo deciso di chiamarlo "Rotta Di Collo Fest".

Ms_Antrophy: Voi venite dalla profonda provincia pisana, il vostro collettivo indossa il testimone della gioventù degli anni '80 che si ritrovava al Victor Charlie o al Macchia Nera. Voi la percepite questa eredità, vi ci siete ispirati?

Nicola: No, eravamo tutti troppo giovani quando esistevano queste realtà, sono riuscito ad andare al Macchia Nera solo una volta prima dello sgombero. 15 anni, concerto dei Punkreas, una rovinosa avventura di treni, bici rubate, motorini, prime cannette e ritorni a casa in condizioni improbabili.

Ms_Antrophy: Avete sposato l'autogestione, il DIY e l'ideale comunitario di creare uno spazio umanistico collettivo. Un atto rivoluzionario in un epoca storica come quella attuale che si trova un sistema corrotto e che vuole distruggere gli spazi pubblici. Come vi concepite voi se dovreste descrivervi a qualcuno?

Bisturi: Beh, come tante cose nella vita e nell'esistenza umana, difficilmente le cose accadono se non in maniera organica e spontanea, ed esattamente come in questi casi è stato. Il provenire da realtà che comunque si sono sempre e solo tenute insieme sulle proprie gambe, sostenute da tanta voglia di esprimersi, suonare, divertirsi e non scendere a tanti compromessi pur di essere "riconosciuto" e sempre con lo spirito di voler mettere in mostra quello che si è senza troppe pretese se non quella di andare veloci, ci ha portato a cercarci autonomamente e creare queste interazioni che hanno portato al Rotta Di Collo. Per quanto riguarda il descriverci beh, siamo 5 bischeri che vogliono sentirvi andare a tutto fuoco urlando come dei matti, possibilmente in un ambiente libero e partecipato, con la volontà di far passare il messaggio che anche le piccole realtà completamente ai margini di qualsiasi cosa sia "la scena punk/hardcore/metal" autoprodotte e autoalimentate ce la possono fare e che hanno amici ovunque nel mondo. In parole povere siamo quelli che urlano "SONAAAAA".

Ms_Antrophy: Negli anni '80 il centro sociale, i collettivi, gli spazi autogestiti erano le dimensioni inclusive nelle quali ti sentivi a casa, era la tua zona di comfort. Erano il punto nevralgico di un unione collettiva, oggi nel 2025 secondo voi è ancora così? Che cosa vi spinge a sposare questa causa, questa festa libertaria collettiva?

Nicola: Per me è ancora così perché semplicemente lo è sempre stato fin da quando mi sono avvicinato a questo mondo. Dai concerti al vecchio CPA di Firenze, alla due giorni di Ortimino, all'Anti MTV Day, sono state queste realtà a farmi capire che alla fine bastava un posto che fosse abbastanza incosciente da concedere lo spazio per poter suonare certi generi musicali, un collettivo di amici e il resto dipendeva poi dal tuo entusiasmo e dalla voglia di sbattersi. La spinta è sempre dovuta all'amore verso questa musica e all'approccio del "do it yourself". Nelle nostre zone non c'era niente per organizzare questo tipo di concerti, quindi semplicemente lo abbiamo creato.

Ms_Antrophy: In tre edizioni avete ospitato e supportato molte piccole e grandi realtà toscane e non. A testimonianza di quanto questo circuito abbia bisogno di realtà come la vostra, che non fa scelte settoriali anzi da a tutti spazio per esprimersi. Quanto è importante per voi questa scelta? Vi dite mai... Ma chi ce l'ha fatto fare?

Nicola: Ogni tanto quando ti ritrovi con degli intoppi me lo chiedo eccome chi ce lo ha fatto fare, e tirare su questa terza edizione è stato più travagliata del solito, ma poi vince sempre la voglia di farlo. Fa molto piacere che in soli 3 anni abbiano iniziato a scriverci gruppi per suonare al festival e speriamo di aver l'opportunità nel tempo di dare spazio a tutti.

Ms_Antrophy: Come scegliete i gruppi da far suonare? Chi cura la parte visiva ossia il "manifestino"?

Cesare: Devi sapere che siamo disorganizzatissimi e sempre in ritardo, mai nome fu tanto azzeccato, poiché ci ritroviamo a chiudere la lineup sempre all'ultimo minuto... a rotta di collo. Le band che suonano al fest vengono scelte per quanto ci piacciono! Facciamo poi la top 5 e li contattiamo, se possono bene sennò si passa al successivo! Il volantino lo faccio io nelle pause pranzo a lavoro, e si vede sia che non sono un grafico sia che non sono un disegnatore... uso solo un softwarino parecchio ganzo e tanti spunti... unica regola GELATINO SCHELETRINO MASCOTTE!

Rotta Di Collo Fest Vol.3 Ms_Antrophy: Il prossimo 14 Giugno si terrà la terza edizione del fest con i Nido Di Vespe, Ashen Hands, Serpe, Orrendo Subotnik, Arottenbit. Perché dovremmo venire al vosto fest, dateci due ragioni.

Bisturi: Esatto, quest'anno siamo alla terza edizione e per la prima volta siamo riusciti a rompere i confini regionali e portare al fest realtà che raramente si vedrebbero nel circondario (se non per dire, non ci sarebbero proprio mai venute in altri modi). Chiaramente non dimenticandosi mai delle band toscane che da anni si supportano tra di loro passo dopo passo, infatti tra gli Orrendo Subitnik, i Serpe ed i Nido Di Vespe volevamo rappresentare quanta più gamma ha la scena locale da offrire per quanto riguarda il circuito punk hc con punk diretto e accattivante dalla zona della Valdera, hardcore sparato da storici rappresentanti della scena punk hc fiorentina e una buona dose di thrashcore/grind con rullanti perennemente martellanti e inarrestabili da Lucca andando ad aumentare l'intensità. Inoltre, come detto prima, quest'anno abbiamo due proposte fuori regione con gli Ashen Hands da Bologna con una proposta emoviolence sparata e avviluppante tra sfuriate blast e vortici melodici e Arottenbit post-chiptune da Milano che, a mio parere, è una delle proposte più incredibili non solo del fest ma anche del panorama italiano; cioè, quando lo rivedrete mai un duo batteria/gameboy che vi fanno gli Slayer in 8 bit!?
Ms_Antrophy: Come state vivendo questi giorni che precedono il fest - siete già direzione adrenalinica? O in religioso silenzio

Bisturi: Adrenalina a palla anche perché, come si addice ad un festival veramente DIY il lavoro non manca mai e c'è sempre qualcosa da fare meglio e con più cura, e questo ci porta sempre ad arrivare agli ultimi giorni costantemente alla ricerca del probabile intoppo o contrattempo da anticipare e arginare. Quindi sì, stiamo sudando freddo dalla smania, ma anche dalla trepidante voglia di far andare tutto per il meglio ahahah!

Ms_Antrophy: Libero spazio, libere parole.

Bisturi: Oltre a ringraziare tutti i miei colleghi Paolo, Nicola, Cesare, Michele e Giacomo vorrei ringraziare tutte le band di quest'anno Orrendo, Serpe, Nido, Ashen, Arottenbit, le band degli scorsi anni (spero vi siate divertiti tutti ragazzi) Bubulcus, Not Saved, Plankton, Vuoto Impero, La Morta Gora, Fanciullino, Causa, LOIA, Carlos Dunga, Butters, tutti gli amici che in questi anni hanno dato una mano sia personalmente a tutti noi che al festival, tutte le distro e piccole realtà che hanno voluto partecipare, tutti i ragazzi che ancora vogliono smanaccare e menarsi sotto canzoni a 280 bpm, e tutti i futuri nuovi spettatori e collaboratori del Rotta Di Collo. Ricordiamoci sempre che non sono né i follower né la notorietà e la fama che fanno tutto questo, ma la voglia di esprimersi, suonare e portare avanti una realtà fuori da schemi di mercato e dai trend e ritrend del mondo dell'apparire (e anche comunque l'alcolismo funziona bene per fa sta roba, ahah).

Ms_Antrophy: Grazie "davvero" per il tempo condiviso e per il cuore ed il fuoco che mettete in quello che fate.

Nicola: Grazie a te per averci dato la possibilità di parlare del nostro piccolo fest e ti aspettiamo alla prossima edizione!

Ms_Antrophy: A presto.

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